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Via ai corridoi turistici Covid free.
Con una recente ordinanza, il ministro della Salute Roberto Speranza istituisce in via sperimentale gli “itinerari turistici controllati”.

Niente sarà più come prima. Lo afferma “Rethinking tourism”, il rapporto pubblicato dall’agenzia di comunicazione e marketing I SAY di Roma: «dopo quasi dieci anni di crescita ininterrotta, il travel & tourism si è trovato a fronteggiare la crisi più grave di sempre.

In questi giorni i vari paesi stanno varando le proprie strategie per aprire i propri confini nazionali.

La pandemia ha modificato radicalmente il modo di viaggiare. Quali sono i trend del 2021? In una lettera pubblicata sulla rivista online Welfarenetwork, Vincenzo Donvito presidente dell’ADUC- Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori fa un quadro delle tendenze in corso

La cancelliera Merkel ha elogiato l’Italia in un discorso in video-conferenza tra i ministri-presidenti dei Laender: “In Europa ci sono molte zone a rischio. Si può viaggiare in Germania e si può andare in zone non a rischio in Europa. In Italia, ad esempio, si agisce con grandissima cautela”.

Con l’avvento della pandemia da Covid-19 il mondo dell’insurance industry ha subito uno stravolgimento totale delle proprie priorità che vedono ai primi posti la salute e la sicurezza di dipendenti e reti telematiche. Secondo il World InsurTech Report 2020 pubblicato recentemente da Capgemini ed Efma, le compagnie assicurative devono esplorare nuove modalità per costruire competenze che permettano di soddisfare le esigenze digitali dei clienti

Quando si parla di customer experience digitale, le aziende EMEA sono in ritardo rispetto alle organizzazioni statunitensi. Lo afferma una ricerca di ServiceNow che ha coinvolto 600 business leader in tutto il mondo, con l’obiettivo di esaminare le priorità, l’approccio e le performance delle grandi aziende (con un fatturato superiore ai 500 milioni di dollari) nei confronti dei servizi diretti ai clienti.

Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Se prima del Covid-19 contribuiva con oltre 230 miliardi di euro al 13% del PIL per circa 4 milioni di addetti (il 15% della forza lavoro italiana), l’azzeramento delle attività ricettive durante il lockdown dovrebbe far ridurre i volumi del 18,5% annuo.

La stagione estiva è in pieno svolgimento, e i segnali non sono così negativi come si temeva. Ne parla l’economista Antonio Preiti in un articolo pubblicato su Huffingtonpost che traccia un quadro dello stato del turismo italiano e di come si possa sfruttare le opportunità offerte dal Recovery Fund.

La proposta è stata presentata nei giorni scorsi alla Commissione Lavoro della Camera, in un incontro al quale hanno partecipato anche CIDA, FIPE, FEDERALBERGHI e AICA.