Dagli Usa turismo verso Paesi con cure meno care.
In USA chi non ha un’assicurazione sanitaria, fa le valigie e parte per curarsi all’estero.
Si chiama medical tourism ed è il fenomeno per cui 45 milioni di americani, che non possono usufruire del servizio sanitario e che non possono permettersi una copertura sanitaria assicurativa, vanno a curarsi all’estero per spendere almeno il 70% in meno rispetto ai pricing statunitensi di cura negli ospedali. Se n’è parlato nel corso del convegno “Come la pandemia Covid-19 ha cambiato la nostra visione di cura”, organizzato qualche giorno fa al Senato.
Un intervento di sostituzione della valvola cardiaca, che costerebbe circa 200 mila dollari negli Usa, costa circa 30 mila dollari in India, in Corea del sud o in altri Paesi, con un risparmio di circa l’85% dei costi americani, pur includendo il volo andata e ritorno e l’hotel. Lo stesso intervento in Italia costa il 90% in meno che in America, 20 mila euro anziché 200 mila dollari.
Nell’articolo pubblicato su Today.it vengono passati in rassegna i diversi modelli di organizzazione sanitaria: pluralistico, mutualistico ed universalistico, prendendo in considerazione pregi e difetti di ciascuno di essi.
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