I talenti dell’intelligenza artificiale in Europa? Pochi e distribuiti male.
Ne parla Gianni Rusconi su Il sole 24 ore.

Una recente ricerca di LinkedIn – «AI talent in the Labour market», sviluppata in collaborazione con il World Economic Forum – ha fatto il punto sullo stato del mercato del lavoro in Europa nel settore dell’#intelligenzartificiale.

Se i migliori in campo d’intelligenza artificiale sono USA e Cina, nel Vecchio Continente la distribuzione disomogenea dei talenti che lavorano sugli algoritmi rappresenta attualmente un handicap: la maggior parte dei talenti è infatti concentrata in Europa Occidentale e tre Paesi – Regno Unito (con una quota del 24%), Germania (14%) e Francia (12%) – ospitano da soli la metà di tutte le figure del settore. L’Italia si colloca a un livello medio-basso, con un contributo (poco più del 7%) di tre volte inferiore a quello britannico. In futuro la formazione e l’aggiornamento professionale dei professionisti “vicini” alle varie discipline dell’AI dovrebbero raddoppiare le dimensioni dell’attuale forza lavoro operante nel comparto. Al momento si tratta per lo più di addetti nel settore tecnologico, o accademici, soprattutto in Italia e Spagna, dove l’intelligenza artificiale è ancora poco diffusa nel privato.

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