La diffusione del virus respiratorio sinciziale

La diffusione del virus respiratorio sinciziale.

L’infezione da virus respiratorio sinciziale (Rsv) sta crescendo in Europa. Si tratta di un virus che colpisce i bambini e gli anziani, causando forme di polmonite particolarmente gravi che possono provocare anche la morte.

Attualmente, l’Rsv rappresenta una percentuale delle infezioni respiratorie acute superiore all’80% nei bambini sotto l’anno di età e al 60% nei bambini sotto i cinque anni. In Italia, nella stagione 2022-2023, questa infezione è stata responsabile di circa il 50% delle sindromi simil-influenzali nei bambini sotto i due anni, con un aumento dei tassi di ospedalizzazione in età pediatrica rispetto agli anni precedenti.

Nei neonati e nei bambini molto piccoli, l’Rsv può anche causare la bronchiolite, un’infezione respiratoria che, nei casi più gravi, può provocare insufficienza respiratoria.

Oltre ai bambini, il virus colpisce anche la popolazione più anziana. Si stima che siano circa 3 milioni i casi di sindromi respiratorie acute nei pazienti ultrasessantenni, con oltre 465mila ospedalizzazioni e più di 33mila decessi correlati a Rsv.

Azioni preventive
Al momento, non esistono terapie antivirali specifiche per combattere l’infezione da Rsv. La prevenzione rimane l’unica opzione e coinvolge le pratiche già utilizzate per il Covid, come l’uso di dispositivi di protezione individuale e il lavaggio delle mani. Per mitigare le infezioni da Rsv e i rischi associati, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SITI) e la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) hanno elaborato il documento “Prevenzione delle infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale nella popolazione italiana”.

Gli obiettivi del documento Simit e SItl
Questo documento si propone di raggiungere quattro obiettivi fondamentali: potenziare il sistema di sorveglianza per le infezioni virali respiratorie in conformità con le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc); considerare il nuovo anticorpo monoclonale come una preziosa risorsa per la prevenzione delle malattie da virus respiratorio sinciziale, all’interno di un piano vaccinale per i nuovi nati; riconoscere i nuovi vaccini contro l’Rsv come un’opzione preventiva innovativa; prevedere l’inserimento della vaccinazione contro l’Rsv nel calendario vaccinale, raccomandandola anche per gli adulti di età superiore ai 60 anni con comorbilità e per gli anziani di età superiore ai 75 anni.

Primo protocollo mondiale
Un ulteriore passo avanti è stato fatto dai ricercatori dell’Università Paris Saclay e dell’Università Medica Internazionale UniCamillus che hanno creato il primo protocollo globale per i neonati affetti da bronchiolite ricoverati in terapia intensiva. Questo studio, pubblicato su The Lancet eClinical Medicine, rappresenta una tappa importante per il controllo efficace di una malattia che ogni anno causa la morte di centinaia di migliaia di bambini.

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