L’Ocse pubblica un rapporto shock
Se non si investe in sanità sono a rischio benessere e tenuta sociali. Per salvarsi la spesa dovrebbe aumentare dell’1,4% del Pil rispetto al 2019: che per l’Italia vorrebbe dire 25 miliardi in più all’anno.
Sono queste le conclusioni del report Ocse “Pronto per la prossima crisi? Investire nella resilienza del sistema sanitario” che delinea uno scenario catastrofico se non si attueranno le politiche di riforma e di investimento nella sanità dei Paesi Ocse, cercando di trarre alcune lezioni utili da quanto è accaduto durante l’emergenza per la pandemia da Covid per affrontare le crisi future.
Secondo l’Ocse, bisogna investire in tre settori chiave: personale sanitario, prevenzione primaria e secondaria, dotazioni strutturali e tecnologiche e sistemi di raccolta dati e monitoraggio.
L’Ocse propone, a tal fine, “sei raccomandazioni politiche” per migliorare la resilienza del sistema sanitario:
- Promuovere la salute della popolazione: le popolazioni vulnerabili rendono vulnerabili i sistemi sanitari
- Promuovere la permanenza e il reclutamento della forza lavoro: il personale è la chiave per rendere resilienti i sistemi
- Promuovere la raccolta e l’utilizzo dei dati: senza i dati giusti, i decisori volano alla cieca
- Promuovere la cooperazione internazionale: a una crisi si risponde meglio insieme che da soli
- Promuovere la resilienza della catena di approvvigionamento: ottenere prodotti e servizi quando e dove sono necessari
- Promuovere la governance e la fiducia: senza fiducia, le risposte dell’intera società sono meno efficaci
Per approfondire il tema, si consiglia la lettura dell’articolo pubblicato su “Quotidiano Sanità”.
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