Turismo a prova di recessione.

Il turismo va alla prova della recessione che, secondo un recente studio di Ubs, al momento sembra non toccare le aziende di catering e penalizza poco le compagnie aeree. Ne risentono, invece, gli hotel, con esclusione di quelli di lusso.

Se l’estate 2022 sembra aver riportato il terziario quasi ai livelli pre-Covid, l’autunno si preannuncia più complesso tra caro energia e recessione alle porte.

Per quanto riguarda le compagnie aeree, Ryanair, EasyJet, Wizz e Iag continueranno ad andare bene per tutto il 2022, anche se sotto i livelli della pandemia. Tra queste, Ryanair dovrebbe rafforzarsi ulteriormente rispetto ai competitor. Si prevede che le stime di 225 milioni di passeggeri per quest’anno saranno battute, ma le previsioni per il 2023 si preannunciano meno vivaci dell’anno in corso.

Anche ristorazione e catering patiscono meno, se paragonate agli alberghi. Tra i nomi più in vista, Sodexo continua ad andare bene, sebbene sia lontana dal volume di eventi del 2019. Per il Gruppo ci sono già buone notizie per i prossimi anni: si è aggiudicato il catering della Rugby World Cup che si terrà il prossimo anno e delle Olimpiadi del 2024.

Infine, in ambito hôtellerie vanno bene solo gli alberghi di lusso, anche grazie alla ripresa dei viaggi business. Alcuni luxury hotel come l’Intercontinental Hotel Group sono, ad esempio, riusciti a compensare l’aumento dei costi con un generale aumento delle tariffe: il cliente medio di Ihg guadagna più di cento mila dollari l’anno e si stima che dovrebbe poter continuare a viaggiare anche in un panorama di recessione.

In generale si è accorciato il periodo delle prenotazioni in quanto è cambiato il comportamento di chi viaggia: sia per le vacanze, sia per i viaggi di lavoro, si decide all’ultimo minuto.

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