Tutti pronti per lo spazio

Dopo i successi di Blue Origin di Besoz e di Virgin Galactic di Brenson si apre ufficialmente l’epoca del turismo spaziale.
Life Gate si chiede se si tratti semplicemente di un capriccio inquinante per pochi o di una visione futuristica dei prossimi esploratori spaziali.

È il sogno di molti. Dopo i viaggi dei plurimiliardari sembra essere anche una realtà. Non bisogna però sottovalutare l’impatto ambientale di questo tipo di voli, a partire dal dato secondo il quale l’aviazione civile, da sola, è responsabile di circa il 2,5% delle emissioni di CO2 a livello globale. L’inquinamento prodotto da un viaggio spaziale dipende dal propellente impiegato, ma non è una conseguenza da sottovalutare. Ad esempio, se l’aereo supersonico di Branson funziona con una combinazione di protossido di azoto e polibutadiene con radicali ossidrilici terminali, il razzo di Bezos richiede una combinazione di ossigeno e idrogeno liquidi. Il primo emette CO2, fumo e vapore acqueo, oltre a ossidi d’azoto, mentre il secondo produce grandi quantità di vapore acqueo.

All’anno vengono tentati circa 100 lanci spaziali. Virgin prevede 400 voli l’anno con prezzi dai 200mila ai 250mila dollari. Si apre una nuova era, destinata inizialmente a pochi miliardari.

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