Big data e Coronavirus.
I big data saranno usati nell’emergenza del Coronavirus. A partire da Facebook.
Nel post precedente abbiamo parlato di come Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore hanno fatto affidamento sui dati per contenere il contagio da coronavirus, con risultati incoraggianti.
Wired rivela in un articolo che una squadra di esperti è pronta a lavorare con il Governo italiano per sfruttare big data e tecnologie e ha già un dossier da studiare: un’analisi basata su un set di dati fornito da Facebook all’università di Pavia.
È stata la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a richiamare i governi: la chiusura di attività, scuole e aziende, il cosiddetto lockdown, da sola non basta. “Non abbiamo visto un incremento sufficientemente urgente di test, isolamento e tracciamento dei contatti, che è la spina dorsale della risposta a Covid-19”, ha dichiarato il direttore generale dell’autorità, Tedros Adhamon Ghebreyesus.
Nei giorni scorsi anche le più grandi compagnie telefoniche italiane hanno offerto, tramite la loro associazione di categoria, Asstel, set di dati anonimi che aggregano gli spostamenti dei propri utenti per fare contact tracing, ossia rintracciare tutti i contatti di una persona contagiata. L’articolo analizza anche il nodo della #privacy
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