Come cambiano i viaggi di lavoro

Il settore dei viaggi business ha subito una forte crisi a causa della pandemia, con una contrazione del fatturato dai 20 miliardi del 2019 ai 7,6 miliardi del 2020 (Osservatori.net del Politecnico di Milano).
Un segnale di ottimismo arriva da Global Business Travel Association, la più grande associazione di viaggi d’affari del mondo, e dal recente sondaggio sull’impatto della pandemia e su come i membri della GBTA buyer e procurement stanno affrontando il ritorno ai viaggi. In generale, si riscontra uno “slancio” crescente per il ritorno ai viaggi d’affari e un aumento delle prenotazioni, anche per effetto delle campagne e passaporti vaccinali.

Anche in Italia si riprende a viaggiare in treno e per spostamenti brevi. La richiesta di alberghi con requisiti di sanificazione e sicurezza è imprescindibile e la tendenza è quella di evitare di maneggiare contanti preferendo transazioni elettroniche.

Le nuove tendenze legate al “Bleisure” (crasi dei termini business e leisure) e alle “Workcations” (crasi tra work e vacation per indicare il lavoro da remoto in un luogo di villeggiatura) nonostante un crescente spazio su stampa e blog non sembrano essere ancora una priorità.

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