È finito il tempo dei voli low cost.
Andata e ritorno a 9 euro? Da ora non più. Ce lo spiega Investire Oggi in un articolo che fotografa un trend già in corso. Il motivo principale della scomparsa dei voli a prezzi stracciati è da collegarsi all’aumento dei costi del carburante, dei costi della vita e della carenza di personale.
Secondo Micheal O’Leary, CEO di Ryanair, non è più sostenibile nel medio lungo-termine per l’industria dei viaggi applicare una tariffa media di 40 euro circa a biglietto. Tale prezzo è troppo basso per cui, secondo la sua esperienza, è probabile che si arriverà a 50-60 euro che è comunque un costo economico ed accessibile per molti viaggiatori.
Dalla pandemia tutto è cambiato e il settore delle compagnie aeree sta affrontando seri problemi dovuti anche alla carenza del personale. Tante persone, infatti, per colpa della crisi economica sono state licenziate, il che si è tradotto in meno servizi e nella cancellazione di centinaia di voli.
La situazione potrebbe peggiorare ad agosto, quando è previsto un flusso maggiore di viaggiatori.
La crisi che sta attraversando il settore aereo, unita all’inflazione e all’aumento dei costi di gestione, costringerà quindi tutte le compagnie – grandi e piccole- ad aumentare i costi dei biglietti. In particolare, ad essere penalizzate saranno le low cost che nel futuro prossimo non potranno garantire tariffe così basse come successo fino ad ora.
Per la prima settimana di agosto si osservano rincari se si parte da uno dei due aeroporti di Roma. Il biglietto di andata e ritorno per Lisbona, ad esempio, sfiora i 380 euro senza la scelta del posto e senza il bagaglio. Per Mykonos il costo è di circa 325 euro e per Barcellona 300 euro. Rispetto all’estate scorsa la Federazione del Turismo Organizzato di Confcommercio dichiara che si paga il 132,8% in più per i voli verso la Spagna, circa il 95% per quelli verso il Regno Unito e l’88% in più per quelli direzione Germania.
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