Piero Poccianti, Presidente dell’Associazione italiana per l’intelligenza artificiale ha scritto un interessante articolo intitolato “Luci e ombre dell’intelligenza artificiale nella diagnostica” pubblicato sul Corriere della Sera #Salute.

L’autore parte dalla definizione di intelligenza artificiale data da Marco Solmavico, padre dell’AI in Italia. Nato a Como nel 1941, laureato al Politecnico di Milano in ingegneria elettronica nel 1965 a pieni voti, andò a Stanford in uno dei primi laboratori al mondo sull’intelligenza artificiale. Tornato in Italia, nel 1980 diventa il titolare della prima cattedra sull’intelligenza artificiale aperta al Politecnico di Milano.

Oggi si parla di metodi che permettono alle macchine “non solo di vedere, sentire e sostenere una semplice conversazione ma anche di riconoscere pattern in una foto, situazione e sistema”.

Sono la medicina e, in particolare la diagnostica, a poterne trarne un enorme vantaggio.

Poccianti invita a diffidare di “una visione puramente fantascientifica” secondo cui l’IA possa prendere decisioni da sola come un essere senziente. La verità è che siamo ben lontani dal (voler) raggiungere tale risultato. Ci sono tante luci e qualche ombra nel futuro dell’AI.