Luxury e Resort trainano l’alberghiero Made in Italy

È un periodo di grande fermento per il mercato immobiliare alberghiero in Italia, per il quale si prevede quest’anno una crescita di 3,1 miliardi. Lo confermano i dati resi pubblici nel corso della quarta edizione dell’Hospitality Forum 2022, organizzato da Castello Sgr e Scenari Immobiliari.

Il patrimonio alberghiero in Italia vale 116 miliardi di euro: il 50% di esso è concentrato al nord, mentre la restante parte è divisa tra centro sud e isole.

La ripresa è guidata dal crescente tasso di occupazione e dal prezzo delle camere. Nel 2021 l’attenzione degli investitori si è focalizzata sui resort, sui quali si è concentrato il 40% delle transizioni. Oggi in Italia ci sono 1,1 milioni di camere (primo posto in Europa e quinto nel mondo) suddivise su 32mila strutture, anche se il 15% di queste è destinato a sparire per le conseguenze della crisi pandemica.

Le aree che hanno richiamato maggiormente gli investitori sono Sicilia, Sardegna, Puglia e le città di Milano, Cortina e Venezia. Risultati positivi anche per Roma dove, nei prossimi tre anni, è prevista l’apertura di 6000 nuove camere posizionate nel segmento luxury. In Italia le transazioni rilevate negli ultimi 18 mesi confermano l’interesse degli investitori, anche stranieri, soprattutto per la parte più alta dell’offerta. Le operazioni hanno riguardato circa 76 strutture ricettive a tre, quattro e cinque stelle, per un totale complessivo di oltre 11.400 camere.

A dare ulteriore spinta al settore turistico saranno anche i 2,4 miliardi previsti dal Pnrr. Inoltre, recentemente è stato promosso un bando da 600 milioni di euro per la riqualificazione e sono arrivate richieste per 3 miliardi. L’Italia deve, quindi, rispondere con strutture ricettive all’altezza di una domanda in crescita: nell’ultimo periodo sono arrivati 800mila turisti stranieri in più rispetto al 2019.

Articolo su Guida Viaggi.

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