Riparte il turismo italiano

Riparte il turismo italiano.

Da almeno due decenni, la ripresa del turismo in Italia è principalmente trainata dagli stranieri. Dal 2003, le presenze estere durante i mesi estivi sono aumentate del 54% (100 milioni tra giugno e agosto), compensando ampiamente la diminuzione delle presenze nazionali, che sono scese del 7%. L’aumento dei flussi turistici globali previsto nel prossimo decennio potrebbe tradursi in un potenziale incremento di circa 30 milioni di arrivi turistici in Italia, anche per via di grandi eventi che faranno da cassa di risonanza, quali il Giubileo 2025 e le Olimpiadi Milano Cortina 2026.

È quanto emerge dal report di Cassa Depositi e Prestiti sul settore turistico italiano che sottolinea, inoltre, le sfide che il turismo nostrano dovrà affrontare nel prossimo decennio:

  • Aumenta la presenza asiatica: la crescita della classe media in Asia sarà uno dei principali motori dei flussi turistici a livello mondiale, con viaggiatori desiderosi di vivere esperienze uniche, spesso di lusso.
  • Turismo sostenibile e digitalizzazione: gli operatori dovranno competere offrendo servizi eco-friendly e personalizzati, sfruttando le nuove tecnologie.
  • Destinazioni meno comuni: le mete meno tradizionali diventeranno più popolari e i cambiamenti climatici influenzeranno sempre di più le scelte.

Il report dà, infine, delle indicazioni sulle strategie che il settore turistico italiano dovrà adottare per rimanere competitivo e massimizzare l’attrattiva per i visitatori stranieri:

  • Industrializzare il comparto: gli operatori turistici dovranno considerare un maggiore utilizzo di finanziamenti esterni e modelli di gestione flessibili per ridurre la frammentazione dell’offerta e favorire la creazione di grandi operatori nazionali.
  • Ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro: un obiettivo che può essere raggiunto attraverso programmi di formazione mirati, scuole specializzate e percorsi di aggiornamento continuo per i professionisti del settore.
  • Valorizzare le destinazioni secondarie e il turismo non stagionale: attraverso la promozione di località meno conosciute e modalità di turismo attrattive durante tutto l’anno, come il cicloturismo, il turismo di montagna al di fuori della stagione sciistica, il turismo termale ed enogastronomico.

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