I big data saranno usati nell’emergenza del Coronavirus. A partire da Facebook.
Nel post precedente abbiamo parlato di come Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore hanno fatto affidamento sui dati per contenere il contagio da coronavirus, con risultati incoraggianti.

In Cina il circuito di videocamere che monitora gli spostamenti di tutti i cittadini è stato convertito in un sistema per far rispettare la quarantena.

Se ne parla tanto in questi giorni, per noi è una realtà da sempre. L’emergenza Coronavirus ha fatto da traino al lavoro agile che potrà essere usato per sei mesi anche senza intese scritte.

L’intelligenza artificiale può rappresentare una valida risposta per i Paesi a reddito medio-basso che hanno difficoltà ad accedere alle cure mediche.

Paola Guerra, fondatrice e direttrice della Scuola Internazionale Etica & Sicurezza, in un’intervista affronta un tema di grande attualità

Comunicato in seguito agli sviluppi del contagio da COVID-19 in Italia realtivo a Regione Lombardia, Veneto , Friuli Venezia Giulia e Piemonte

In Puglia è stata realizzata un’interessante esperienza di telemedicina applicata alla cardiologia.

La blockchain protegge i dati sanitari e supporta le aziende nella realizzazione di servizi online per i cittadini che siano GDPR compliant.

Quali sono gli scenari della sanità italiana? Ne parla Grazia Labate in un articolo pubblicato su Quotidiano Sanità.

Siamo sommersi da una valanga di dati creati e gestiti da ospedali, medici, case farmaceutiche e assicurazioni prodotti da Stati Uniti e Cina, mentre l’Europa si muove con un certo ritardo.